[PBF - MVN] - Capitolo 2: NewYork, quando il gioco si fa duro...

Everett & Sons, Agenzia investigativa, ore 18.45
Columbus Ave, 3
Manhattan, New York 10029

E'ormai scesa la sera a New York, una fine pioggerellina comincia a cadere ticchettando sulle finestre degli edifici di Manhattan, mentre le persone in strada aumentano rapidamente il passo cercando di trovar riparo. Poche persone corrono, la maggior parte considera la pioggia poco più di un leggero fastidio.. un piccolo "scotto" da pagare per vivere nella splendida New York.
L'agenzia investigativa Everett & Sons è quasi deserta. Robert ed i suoi due figli maschi sono ormai 3 giorni che non rientrano, impegnati in un caso che li ha portati prima a Buffalo e poi fin nel North Carolina. Il loro rientro non è previsto prima di una decina di giorni.
L'agenzia è abbastanza grande, l'ufficio principale è arredato con gusto, In una parete sono presenti molte targhe e riconoscimenti ufficiali donati all'agenzia dal Sindaco della città e dal Capo della Polizia con la quale , spesso, l'agenzia collabora. L'ultima targa, una croce di merito per i 25 anni di lavoro al servizio dei cittadini di New York, è stata donata dal sindaco in persona nel corso di una cerimonia ufficiale meno di due mesi fa. Nella parete opposta campeggia una piccola libreria ben ordinata con tutti i manuali che un perfetto investigatore dovrebbe sempre avere: criminologia, investigazione, psicologia criminale e, naturalmente, armi e loro manutenzione. In un angolo in basso vi sono alcuni libri che sembrano più nuovi degli altri. Tra di essi titoli come "Omicidi Sacri e altri Riti delle Sette", "Il fanatismo religioso ed i suoi pericoli", "L'Occulto e la sua influenza nell'uomo", "Noi e l'Altrove" collezionati tutti da Sarah, la figlia minore di Robert Everett.
Sarah è seduta con espressione annoiata dietro la scrivania dello studio mentre la pioggia, alle finestra accompagna i suoi pensieri. Un breve rumore di passi oltre la porta dello studio, poi si sente bussare e prima che la ragazza possa dire o fare alcunché, la porta si apre ed Harriet, la segretaria dell'agenzia, fa il suo ingresso con una busta da lettera in mano. Harriett è una ragazza minuta, sulla trentina, anche se lei afferma di avere qualche anno in meno, i capelli biondi tagliati a caschetto e occhi di color grigio chiaro, il corpo è snello proprio di chi si tiene in forma. Vedendo Sarah accenna un sorriso e le porge la busta chiusa che teneva in mano.
"Signorina Sarah, questa è arrivata poco fa" porgendole la busta "non c'è scritto per chi sia di voi, solo 'Agenzia investigativa Everett'" fa una smorfia buffa arricciando appena il naso e passandosi una mano sui capelli per spostarne una ciocca che le era ricaduta sul volto. "Ho pensato che potesse interessarle... o magari possiamo aspettare che suo padre ritorni" tentenna un po' con il capo guardando Sarah e attende.

"Non serve aspettare il ritorno di mio padre!Ci penso io!" Sarah quasi strappa la busta dalle mani della segretaria. Qualsiasi distrazione in quel momento è ben accetta, anche se si tratta soltanto di una moglie gelosa che vuole far seguire il marito.
Sono giorni che non ha niente da fare, il padre e i fratelli con la scusa del caso importante, l'hanno lasciata a 'badare all'agenzia'. Non fa altro che passare le sue giornate a guardare fuori dalle finestre la pioggia e la gente che passa incessante.
"Grazie Harriet" dice sfoderando un sorriso mentre torna a sedersi alla scrivania e aspetta che la segretaria se ne vada per aprire la busta.

La segretaria guarda la busta che prima aveva in mano per poi guardarsele e guardare Sarah. "Sì certo, signorina Sarah" con tono di voce rassegnato. La guarda un altro attimo attendendo forse curiosa di sapere cosa c'è nella busta. Dopo qualche istante, notando l'espressione della ragazza, arriccia il naso ancora una volta e si avvia all'uscita. "Sono qui accanto se le serve qualcosa" detto questo chiude la porta dietro di se lasciando Sarah da sola.
La lettera proviene dall'Agenzia investigativa Jack Malone.

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"Spett.le agenzia Everett & Sons
le rigiro un indagine a noi affidata alcuni giorni fa, purtroppo impegni improcrastinabili, impediscono alla mia agenzia di portare a termine il pattuito. Sperando che lei e la sua agenzia vogliate occuparvi del caso, vi fornisco in anticipo tutte le informazioni necessarie.
Il signor Jackson Elias, noto scrittore di saggi antropologici ha riferito al suo editore, il signor Jonah Kensington di New York della Prospero Press, che sarebbe giunto a New York nei prossimi giorni portando notizie sulla famosa spedizione Carlyle. Immagino che anche lei si ricordi del noto playboy, Roger Carlyle, che 5 anni or sono partì con una spedizione archeologica in Europa e in Africa. Purtroppo la spedizione vide una triste fine, sembra, per il fatto di aver attraversato un territorio sacro degli indigeni. Il massacro della spedizione è stato confermato dalle autorità coloniali, in Kenia.
Il signor Elias aveva fatto richiesta al signor Kensington di radunare un gruppo investigativo. Le motivazioni sono tutt'ora ignote. Le consiglio di contattare al più presto il signor Kensington così da avere maggiori notizie in merito. Se accetterà vi è un anticipo di 200 dollari che la aspettano. Molti di più a caso concluso, secondo quanto detto da Kensington.
La saluto con osservanza.
Jack Malone"

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La busta non ha timbri postali o francobolli, probabilmente è stata consegnata a mano. Nel retro della lettera c'è il numero telefonico della redazione della Prospero Press.

"Lo faccio solo per passare il tempo." Si dice Sarah mentre va nell'archivio dell'agenzia a cercare informazioni riguardo l'agenzia investigativa Jack Malone, a Jackson Elias, Jonah Kesington, alla spedizione Carlyle e sul signor Roger Carlyle.
"E' solo per non annoiarmi..." Mentre cerca informazioni anche sulla Prospero Press e valuta se andare agli archivi dei giornali per prendere tutti gli articoli usciti riguardo alla spedizione Carlyle.
"Non sto accettando al posto di papà. E poi non c'era un destinatario... Papà lo avverto più tardi. Tanto sarà una sciocchezza..." Mentre chiama il numero scritto dietro la busta.

Lo schedario dell'agenzia è molto ben fornito.
Le informazioni trovate nelle varie schede sono le seguenti.

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AGENZIA INVESTIGATIVA JACK MALONE
Piccola agenzia investigativa situata in Anderson Ave, 12/b, Manhattan-New York
Unico proprietario Jack Malone
Nessun altra informazione sull'agenzia investivativa o su Jack Malone.

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SIG. JACKSON ELIAS
Scrittore di saggi di antropologia che riguardano e descrivono alcuni culti sanguinari.
Il suo libro più famoso è "Figli della Notte" riguardante i thug di salgariana memoria.
Altre pubblicazioni sono:

Il teschio lungo il fiume (1910)
Parla di cacciatori di teste nel Rio delle amazzoni.
I signori delle arti nere (1912)
Una panoramica di presunti culti magici in varie epoche
La strada del terrore (1913)
Analisi dello sfruttamento della paura da parte dei culti.
Il cuore fumante (1915)
La prima parte si occupa dei culti sanguinari Maya, la seconda di quelli contemporanei del centro-america.
Figli della notte (1918)
Parla dei moderni Thug. Per scrivere il libro Elias si è infiltrato nel culto.
Culti Demoniaci della Gran Bretagna (1920)
Descrive congreghe di streghe di nove contee inglesi, e contiene alcune interviste con streghe tuttora in attività; Rebecca West ha bollato il libro come insignificante e con materiale già sfruttato.
Il Potere Nero (1921)
Il seguito ideale de La strada del Terrore; contiene interviste anonime ai capi di molti culti.

Tutti i libri sono stati pubblicati dalla Prospero Press
Nessun recapito telefonico o indirizzo conosciuto.

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SIG. JONAH KENSINGTON E PROSPERO PRESS
Proprietario della Prospero Press, Lexington Avenue, New York City. Accanto all'indirizzo c'è il recapito telefonico.
Non ci sono altre informazioni riguardanti Jonah Kensington o la Prospero Press.

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SPEDIZIONE CARLYLE
La spedizione Carlyle è salpata da New York nel 1919 guidata da Roger Carlyle, ricco playboy newyorkese che per motivi imperscrutabili abbandonò la sua vita di scialacquatore per finanziare e guidare di persona una spedizione archeologica in Egitto.
Le tappe della spedizione conosciute sono state: Londra (Inghilterra) - Il Cairo (Egitto) - Nairobi (Kenia).
Nella scheda dell'agenzia si trovano anche due ritagli di giornale:
La spedizione Carlyle salpata per l'Inghilterra
Che fine ha fatto la spedizione Carlyle
La spedizione è stata massacrata nel 1920 da alcuni indigeni Nandi, dopo che la stessa aveva sconfinato in un territorio ritenuto sacro dalla tribù. Gli assassini sono stati condannati a morte ed impiccati. Il caso è stato archiviato.
Non ci sono altre informazioni riguardanti la spedizione Carlyle.
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ROGER CARLYLE - DISPERSO - DECEDUTO
Ricco playboy miliardario, molto famoso, newyorkese. La famiglia si occupa di importazioni ed esportazioni, trasporti, munizioni e finanza. Fino al giorno della sua partenza per la spedizione che gli costò la vita era lui a curare gli affari di famiglia. Unica parente conosciuta: Erica Carlyle, sorella, vive in una tenuta nella Contea di Westchester, sul fiume Hudson, a mezz'ora di macchina da New York.
Non ci sono altre informazioni riguardanti Roger Carlyle.
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Al numero chiamato da Sarah, dopo esserselo fatto passare dalla centralinista, risponde una voce maschile di un individuo di mezza età, probabilmente. "Prospero Press pubblicazioni, buonasera..."

Prima di parlare Sarah si schiarisce un pò la gola.
"Si, buonasera, chiamo dall'agenzia Everett & Son, abbiamo ricevuto una lettera da voi, a nome del signor Kesington."
E attende la reazione dell'uomo.

C'è una piccola pausa, subito dopo la voce ritorna a parlare "Buonasera a lei, signorina.. sono io Jonah Kensington e credo ci sia uno sbaglio: io non ho mai contattato la sua agenzia. Dove ha trovato questo numero?" il tono non è affatto brusco, sembra cordiale ma è, ovviamente, perplesso.

Sarah si trattiene a stento da darsi della stupida e cerca di dare un tono professionale alla sua voce.
"Mi scusi, la nostra agenzia è stata contattata dall'Agenzia Investigativa Jack Malone cui voi avete scritto. Purtroppo non possono occuparsi del caso e ci chiedevano di subentrare... Naturalmente se per voi non è un problema."
E aspetta trepidante la risposta.

"Jack Malone..." inspira a forza l'uomo dall'altro capo della cornetta "Lo sapevo che non dovevo fidarmi di lui e rivolgermi a qualcuno di più serio" sembra che borbotti tra sè.. poi evidentemente si ricorda di essere al telefono "Mi scusi signorina.. Ha detto che è l'agenzia investigativa Everett, giusto?" fa una piccola pausa "Mi piacerebbe se ci incontrassimo così potrò parlarle del tutto in maniera più chiara... sempre che abbia intenzione di accettare. Può venire alla nostra redazione appena può. anche adesso, se vuole. L'indirizzo è il 1216 di Lexington Avenue"

"Attenda un attimo che controllo gli appuntamenti del giorno," Sarah copre con la mano la cornetta e conta mentalmente fino a 20, poi toglie la mano, "si, non penso ci siano problemi. Un cliente ha rimandato l'appuntamento a domani, quindi penso di poter passare subito da lei e valutare il suo caso, se per lei va bene."

Dall'altra parte della cornetta si sente un sospiro di sollievo: "La ringrazio molto. Deve sapere che ci sono anche alcuni amici di Jackson che si stanno interessando alla cosa, ma, come ho detto, glie ne parlerò di persona." il tono di voce è tranquillo, ma serio come se l'argomento fosse molto importante. "Parleremo poi del suo onorario, naturalmente, ma non credo ci saranno problemi. Per adesso, se non c'è altro, la saluto e la aspetto signorina. Buonasera."

Sarah abbassa con attenzione la cornetta, quasi tema che il tizio ci ripensi. Poi prorompe in un grido di gioia e si alza di scatto prendendo la borsetta, il cappotto ed il cappellino. Prima di uscire dall'agenzia, si ferma per darsi un'occhiata allo specchio poi esce.
Rientra subito dopo per andare di corsa nel suo ufficio e prendere la pistola che nasconde nella borsetta. Con un sorriso eccitato esce rapidamente dall'agenzia.
"Prospero Press arrivo!" Mentre praticamente vola verso l'uscita del palazzo agitando una mano per chiamare un taxi.

Venerdì 9 Gennaio 1925, ore 19.30
Lexington Avenue, 1216 New York - NY
Redazione della Prospero Press

Il tassista accompagna la ragazza fino al 1216 di Lexington Avenue, ripartendo dopo averla fatta scendere ed essersi fatto pagare la sua corsa (1.5 dollari). Il palazzo non ha scritte particolari, solo sul campanello, all'esterno del palazzo, è scritto un po' sbiadito "Prospero Press Redazione". La porta della redazione, al quarto piano del palazzo, si apre su una stanza tutt'altro che grande. L'ambiente è abbastanza disordinato. Tre grandi scrivanie sono coperte di fogli, foglietti, fogliettini, libri e quant'altro. in ogni scrivania c'è una macchina da scrivere, a fianco della porta quello che sembra essere un enorme schedario. Dal lato opposto dell'ingresso c'è una porta a vetri, chiusa, che probabilmente è l'ufficio del signor Kensington. I tre impiegati della Prospero Press, tutti abbastanza giovani, sono ognuno alla propria scrivania e sembrano intenti a radunare le loro cose, probabilmente per andare via alla fine della loro giornata di lavoro. Uno di essi, un ragazzo sulla ventina con capelli biondi e numerose lentiggini sul volto, dopo aver preso la propria borsa di cuoio solleva lo sguardo verso l'ingresso quando sente Sarah entrare. "Buonasera" sorride "posso fare qualcosa per lei?"

Sarah, che si stava guardando attorno incuriosita, si gira verso il ragazzo cercando di mantenere il più possibile un'aria professionale.
"Buonasera a lei, vengo all'agenzia Everett&Sons, ho un appuntamento con il signor Kesington."

Il ragazzo si alza e si avvicina guardandola e dandosi un aggiustata ai capelli spettinati, ripone la penna che aveva sul taschino, sul portapenne della scrivania e minaccia di far cascare una pila di fogli che stava in piedi per puro miracolo. Riesce a trattenerla con le mani proprio all'ultimo momento e la divide in due mucchi che siano appena un po' più stabili. "Scusi il disordine" sorride un po' imbarazzato."Il capo... cioè.. volevo dire.. il signor Kensington è in ufficio" indica la porta a vetri. "Vada pure." sorride

Sarha quando vede la pila di fogli che sta per cadere fa come un gesto per aiutare il ragazzo ma vedendo che se la cava egregiamente da solo si ricompone rapidamente.
"Non si preoccupi del disordine, è una redazione questa no?" Dice donando al ragazzo un sorriso. "Ha detto di là giusto?" Indica l'ufficio di Kesington e nello stesso tempo si avvia. Non appena davanti alla port a vetri bussa dopo essersi schiarita la gola, il cuore che le batte a mille.

"Sì, proprio quello" indica il ragazzo rispondendo al sorriso di lei con un sorriso appena accennato. Vedendo Sarah dirigersi verso l'ufficio di Kensington, il ragazzo torna, rapido, a raccogliere le sue cose per poi avviarsi all'uscita della redazione.
Appena Sarah bussa all'ufficio del proprietario della Prospero Press, si sente un rumore di passi dall'interno ed un uomo apre la porta. L'uomo è di mezz'età, non molto alto, capelli e barba di color corvino, gli occhi, da sotto le sopracciglia si dimostrano vispi e attenti. Kensington alza lo sguardo su Sarah per alcuni secondi come a valutarla... "La signorina Sarah Everett?" il tono di voce è chiaro, deciso, ma cortese