[PBF - MVN] - Capitolo 2: NewYork, il rosso e il nero

Hellen sorride sentendo Cole dall'altra parte gli occhi brillano per qualche istante e annuisce come se potesse vederla "grazie si, dammi l'indirizzo della sorella sarà la nostra prossima tappa, sapevo di poter contare su di te.. " qualche secondo di silenzio "ci risentiamo per le prenotazioni dopo che siamo andate dalla sorella prendo carta e penna per l'indirizzo" velocemente si sposta e recupera il necessario tornando all'apparecchio pronta per scrivere "eccomi"

L'uomo fa un piccolo sospiro, poi una piccola pausa. Si sente uno sfogliare di alcune pagine, quindi di nuovo la voce di Cole: "La via è Half Mile Road. Non sembra avere numero civico, ma è una grande villa a quanto so. Non potete sbagliarvi. E' nella contea di Westchester, a circa una mezz'ora di macchina da New York." Dopo qualche attimo riprende a parlare. "Fatemi sapere se vi serve altro."

Grazie mille Cole.. <sorride mentre finisce di appuntare l'indirizzo..> ti faccio sapere come procede e se ci serve altro, abbi cura di te <l'espressione del volto lascia trasparire sincero affetto> a presto .. <riaggancia e poi chiede al centralino il numero di Sarah restando in attesa.. tamburella la matita sul foglio di carta..>

Il centralino, rapidamente, effettua il collegamento. Il telefono di Sarah comincia a suonare.

Sarah risponde al telefono per miracolo, appena entrata in casa ha gettato la borsa a terra ed è andata verso il bagno per riempire la vasca di acqua calda. Lo squillo l'ha colta mentre si stava togliendo le scarpe e per correre a rispondere ha quasi perso l'equilibrio.
La voce è affannata quando afferra la cornetta: "Si?"

sentendo Sarah dall'altra parte trafelata sorride " stavo pensando che fosse il caso di andare dalla sorella di Carlyle .. forse possiamo avere notizie interessanti da lei. Se sei daccordo domani mattima partiamo"

Sarah si massaggia un piede dolorante mentre parla con Helen al telofono: "Sono d'accordo, così potremmo chiederle anche il permesso di visionare i libri che lei dovrebbe avere in cassaforte, se siamo fortunate troviamo qualcosa di interessante. Ci vediamo domani mattina," esita un istante, "non pensi sia meglio avvertirla del nostro arrivo o preferisci l'effetto sorpresa?" Con il tono di chi preferirebbe il secondo.

Hellen sembra pensare un attimo alle parole di Sarah.. resta in silezio qualche istante..
"Preferisco l'effetto sorpresa.. meno gente conosce i nostri spostamenti meglio è .. visto quello che è successo."

"D'accordo, ci vediamo domani mattina, buonanotte." Sarah chiude la telefonata e torna verso il bagno guardando la vasca pensierosa. "E che scusa ci inventiamo? Uh, papà!"
Torna rapidamente al telefono e chiama il padre per assicurarsi che vada tutto bene e che non torni prima del solito.

Dopo qualche attimo, dall'altra parte della cornetta telefonica, Sarah sente la voce di suo padre. "Ciao piccola. come stai?" con tono tranquillo.

Nel sentire la voce del padre così tranquilla Sarah vaglia rapidamente varie ipotesi poi opta per un "tutto bene, sto seguendo un caso, niente di importante per il momento, sai uno di quelle storie di sette religiose che truffano i poveracci." Cerca di tenere un tono allegro e calmo mentre parla. "Comunque se ci fossero problemi per i quali ti servo lascio detto dove trovarmi, devo fare un pò di sorveglianza." Sbuffa leggermente. "Come va la vostra indagine?" Chiede con il tono che si riempie di invidia.

"Un incarico sulle sette religiose, eh?" La voce del padre si fa pensierosa. "Non ti caccerai in qualceh guaio come al solito, vero Sarah?" Si sente un piccolo sospiro. "Comunque sia non so quando torneremo di preciso. L'indagine che abbiamo in corso ancora non fa molti progressi. Si parla di rintracciare una specie di fanatici che hanno rubato qualcosa al governo. Al momento non posso dirti molto anche perchè gli agenti dell'OSS che ci hanno ingaggiato ci dicono le cose con il contagocce" Si sente che è irritato. "Comunque sembrano sapere il fatto loro." sospira un attimo "Torneremo presto..e ti farò avere rapidamente nostre notizie. Te piuttosto non cacciarti nei guai."

Sarah si trattiene a stento dal raccontare tutto al padre e dopo aver esclamato un falsamente allegro: "Non ti preoccupare, vi aspetto, state attenti voi piuttosto!" Chiude la conversazione e si prepara per il bagno, a dormire e alla nuova giornata in arrivo.